Perugia, 25 settembre 2024 – “Il Ddl sicurezza è un provvedimento pericoloso, un condensato di propaganda e populismo istituzionale”.

Anche a Perugia, scoppia la protesta contro il disegno di legge approvato alla Camera lo scorso 18 settembre. Centinaia di persone si sono radunate in un presidio promosso dalla Cgil sotto la prefettura di Perugia.

Presenti le associazioni studentesche Udu, Rete degli Studenti e Una Regione per Restare, l’Anpi e altre associazioni. Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal prefetto di Perugia, Armando Gradone, al quale sono state esposte le preoccupazioni rispetto ad un provvedimento che “restringe enormemente gli spazi di partecipazione democratica dei cittadini, in particolare rispetto a forme di protesta che hanno una lunga storia, come la resistenza passiva o i blocchi stradali”.

“Si rafforza ancora l’approccio securitario di questo Governo – hanno commentato i segretari generali della Cgil di Perugia e dell’Umbria, Simone Pampanelli e Maria Rita Paggio – Una ulteriore conferma di quanto questo governo, tutto, compattamente, pensa in tema di sicurezza, declinato solo come azione repressiva dei conflitti sociali e come politica punitiva, di giustizia e carcere”.

Per la Cgil è importante esserci “per contrastare una norma che ha il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, che introduce nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati”.

Un ddl, quindi, che “limita l’iniziativa e le mobilitazioni sindacali per difendere i posti di lavoro e contrastare le crisi aziendali e occupazionali – spiega la confederazione – che chiude in carcere le donne in gravidanza o con figli entro un anno di età, che introduce il reato della resistenza passiva rendendo impossibile ogni forma di dissenso pacifica, magari dovuta alle condizioni disumane di molte carceri”.

 

 

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