L’obiettivo del nuovo bando di finanziamento è legato a riqualificare i luoghi del territorio per una migliore inclusione, innovazione e sostenibilità
Perugia, 28 sett. 2024 -Il Programma Regionale FESR Umbria presenta nuove opportunità, che disegneranno i tratti dell’Umbria di domani, ponendo le basi per un nuovo modello di sviluppo e, nello specifico, sarà sfidante e particolarmente innovativo la nuova Azione ‘Riqualificare i luoghi del territorio per una migliore inclusione, innovazione e sostenibilità’ dedicata alla valorizzazione degli attrattori culturali.
Proprio con l’obiettivo di illustrare le opportunità del nuovo bando di finanziamento legato a questa Azione e approfondire gli aspetti tecnici in materia di partenariato speciale pubblico privato, l’assessore regionale alla Programmazione Europea, Paola Agabiti, insieme alla Direzione Riqualificazione Urbana della Regione Umbria, ha organizzato il Seminario AZIONE 4.6.1 | PR FESR 2021-2027 con la partecipazione di esperti nazionali nel settore della valorizzazione dei Beni Culturali e rivolto alle amministrazioni comunali, agli enti gestori dei beni culturali e agli organismi del terzo settore, interessati alla rigenerazione e valorizzazione degli spazi pubblici e degli attrattori culturali del territorio.
All’incontro, che si è aperto con i saluti della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e dell’assessore Paola Agabiti, hanno partecipato circa 100 rappresentanti dei Comuni dell’Umbria e delle imprese, di associazioni ed enti del terzo settore del territorio, interessati alla valorizzazione degli attrattori culturali del territorio.
“La chiusura dell’anno 2023 – ha sottolineato l’assessore Agabiti a margine dell’incontro – ha rappresentato la fine del ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020 che, per quanto riguarda la cultura e in particolare gli attrattori culturali, con l’Azione 5.2.1 del FESR, ha visto importanti interventi realizzati. Da qui ai prossimi anni, sull’Umbria impatterà la strategia della programmazione 2021-2027 che si basa su una crescita sostenibile, inclusiva e diffusa.
L’Azione 4.6.1 richiede una nuova filosofia e in particolare, saranno premiati gli interventi che prevedono il recupero fisico del patrimonio e degli spazi pubblici a destinazione culturale, integrati da progetti in grado di valorizzare gli stessi e favorire la partecipazione culturale, l’inclusione e l’innovazione sociale della cittadinanza e delle comunità locali, secondo un piano di medio-lungo periodo”.
Il Direttore coordinamento PNRR, risorse umane, patrimonio e riqualificazione urbana della Regione Umbria, Luca Federici, ha sottolineato come “la Regione Umbria, con questo evento, sia la prima ad avviare la nuova Azione nell’ambito delle programmazioni regionali FESR 2021-2027. Un’azione che, pur nella sua complessità, si presenta come un’opportunità per sperimentare nuove soluzioni di valorizzazione del patrimonio che siano in grado di coinvolgere le competenze, le energie e le realtà imprenditoriali presenti nel territorio. Quindi, fondazioni, associazioni, cooperative, singoli professionisti, privilegiando il Terzo Settore che in questo campo ha potenzialità ancora inespresse”.
La responsabile del servizio regionale preposto agli investimenti per la valorizzazione dei beni e degli attrattori culturali, Rita Passerini, e il referente PSPP all’interno della Direzione Riqualificazione Urbana, Regione Umbria, Francesco Pozza, hanno illustrato nel dettaglio come la Regione intende attuare l’azione privilegiando il partenariato pubblico-privato in linea con le direttive europee, e le possibili modalità di attivazione dal punto di vista tecnico-operativo.
A seguire, il commercialista, Marco D’Isanto, consulente di istituzioni culturali, enti del terzo settore e imprese culturali, ha portato un suo contributo di approfondimento giuridico sul tema del partenariato frutto dell’esperienza sviluppata in qualità di consulente del Ministero della Cultura, nonché come componente del Tavolo Tecnico presso la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, proprio per le forme speciali di partenariato pubblico privato.
Il fondatore della Fondazione Fitzcarraldo, nonché responsabile delle attività di ricerca e Direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, Luca Dal Pozzolo, ha illustrato i migliori esempi di PSPP, realizzati sul territorio italiano.
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