Mariotti (Auser): “Rispondiamo ad un bisogno di tante famiglie, ma questi progetti vanno strutturati”

Perugia, 12 ottobre 2024 – Un aiuto concreto, rivolto ai più piccoli, bambini tra i 6 e i 13 anni, che incontrano difficoltà nel loro percorso scolastico o che hanno comunque bisogno di un supporto per potersi mettere alla pari con le altre e gli altri e non accumulare ritardi che poi possono sedimentarsi e creare vere e proprie disuguaglianze nelle opportunità.

È stato presentato oggi a Perugia il nuovo progetto “Educare insieme, percorsi intergenerazionali di supporto extrascolastico”, finanziato dalla Regione Umbria, con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che vede Auser Umbria come capofila, in partnership con Anteas e Ancescao. Il progetto di sostegno extrascolastico è completamente gratuito e prevede 15 corsi di 128 ore ciascuno, rivolti appunto a bambine e bambini dai 6 ai 13 anni, su tutto il territorio regionale.

I corsi saranno tenuti da formatori professionisti, ma con il supporto di “nonne tutor” e “nonni tutor”, individuati tra le volontarie e i volontari delle associazioni promotrici, per creare uno scambio intergenerazionale con i ragazzi e promuovere l’invecchiamento attivo e la valorizzazione delle competenze delle persone anziane.

Fondamentale sarà il rapporto con gli istituti scolastici di provenienza degli alunni coinvolti (complessivamente circa 250). Le scuole infatti individueranno le bambine e i bambini più bisognosi di un aiuto con i compiti e con il percorso didattico e indicheranno anche le materie che saranno oggetto del supporto.

All’iniziativa di presentazione sono intervenuti Costantino Kounas, progettista, Valentina Battiston, responsabile del servizio economia, sociale e terzo settore della Regione Umbria, Francesca Tizi, assessora all’Istruzione del Comune di Perugia, Lorenzo Gianfelice, vice presidente nazionale Ancescao e Maurizio Fossatelli, presidente regionale Anteas.

Manlio Mariotti, presidente regionale Auser Umbria, ha illustrato il senso del progetto: “Il nostro ruolo è quello di antenne nei territori, con la nostra presenza capillare ascoltiamo e rileviamo bisogni e sicuramente il supporto extrascolastico è un bisogno molto sentito da tante famiglie. Con questo progetto raggiungeremo un numero importante di bambine e bambini – ha osservato Mariotti – ma sicuramente non sufficiente rispetto ad una domanda che è molto più grande. Ecco perché per noi diventa fondamentale il rapporto con le pubbliche amministrazioni, per superare la sporadicità e la frammentarietà dei progetti e strutturare una risposta, attraverso coprogettazione e amministrazione condivisa, che possa offrire risposte più solide alla cittadinanza più bisognosa”.

 

 

 

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