Assisi, 19 ott. 2024 – Nel corso del confronto tra le due principali candidate alla presidenza della Regione Umbria, Donatella Tesei e Stefania Proietti, che si è tenuto questa mattina, sabato 19 ottobre, al teatro Lyrick di Assisi, la presidente uscente ha avuto modo di spiegare quanto fatto in questa prima legislatura e di ribadire come il percorso avviato non debba fermarsi, ma anzi proseguire con sempre maggiore determinazione per il futuro e lo sviluppo dell’intero territorio regionale.

In merito alla domanda relativa alla formazione e a una sempre più necessaria collaborazione tra mondo della scuola e mondo del lavoro, Tesei ha ricordato che il mondo della formazione è stato al centro delle politiche della giunta, creando proprio quella filiera della formazione regionale che mancava, attraverso un modello ampio e condiviso con il mondo imprenditoriale.

È stato, infatti, rafforzato il sistema dell’its (istituti tecnologici superiori) scuole di eccellenza per diplomati, ma accanto ad essi si è data vita anche agli ifts (istruzione e formazione tecnica superiore, percorsi formativi pratici) per venire incontro alle esigenze concrete delle aziende del settore manifatturiero.

Tesei ha ricordato anche l’importanza dell’orientamento, degli interventi nelle scuole professionali, favorendo l’innovazione dei macchinari, ambienti più accoglienti, tecnologie al passo coi tempi e la formazione anche per gli imprenditori, soprattutto quelli con imprese di piccola e media dimensione, che oggi si trovano a dover affrontare i mercati internazionali, sempre più globali e sfidanti.

Ha, quindi, ricordato che i risultati di queste azioni messe in campo dalla regione si vedono anche nei dati dell’occupazione, che parlano di un’occupazione in Umbria superiore alla media italiana del 5%, e più stabile, e di una disoccupazione al 6%, livello più basso di sempre.

Sul tema degli investimenti realizzati con sostegni pubblici nazionali (Industria 4.0) e regionali (bandi vari), la presidente uscente ha tenuto a sottolineare il netto cambiamento di paradigma con il passato.

“La sfida della crescita e della produttività passa per la crescita dell’impresa a ogni livello dimensionale, per questo è stato scelto di realizzare una forte campagna di supporto agli investimenti alle micro, piccole e medie imprese. Non finanziamenti a pioggia, come qualcuno ha detto, ma una precisa logica per finanziare la crescita del tessuto imprenditoriale umbro,  fatto in gran parte da questo tipo di imprese, la transizione digitale ed ecologica, l’internazionalizzazione anche delle piccole aziende, con misure cucite addosso alle loro esigenze.”

250 milioni dalla regione a supporto delle imprese è quanto è stato investito per far si che le imprese del territorio possano diventare imprese moderne e competitive.

“Anche in questo caso -ha concluso- è necessario proseguire sulla strada intrapresa perchè i numeri dicono che i risultati sono stati raggiunti con imprese più moderne, con una crescita dimensionale media rispetto al passato, un tessuto imprenditoriale rafforzato. Tornare indietro sarebbe un danno per l’economia della regione.”

Alla richiesta di CNA di un piano per la manutenzione del territorio, partendo dai corsi d’acqua e di un piano per la riqualificazione delle aree dismesse nei piccoli comuni, Tesei ha ancora una volta ricordato che il piano per la manutenzione del territorio è senz’altro indispensabile, visti anche gli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno verificando nelle regioni limitrofe e ha ricordato anche le azioni già messe in campo in questo ambito in città come Foligno per metterla in sicurezza dal rischio idrogeologico.

Per il futuro ha ricordato che la regione ha ottenuto 6,3 miliardi tra Pnrr e nuova programmazione, che in un contesto internazionale come quello che stiamo vivendo potrebbero avere, per la regione, un effetto anticiclico dal forte significato.

Sul turismo e, in particolare sulla richiesta di CNA di individuare anche nuovi attrattori turistici tra cui l’artigianato e il commercio, Tesei ha ricordato che non solo il turismo umbro è, a tutti gli effetti, un’industria in gran parte fatta da piccole e medie imprese, ma che è stato già presentato un disegno di legge, in corso di approvazione in consiglio, che istituisce i distretti del commercio strumento attraverso cui sarà possibile integrare artigianato e commercio nelle strategie del turismo, prevedendo forme di partenariato pubblico privato in cui artigiani e commercianti diventeranno parte attiva nelle politiche turistiche.

“Sul turismo -ha detto- è stato fatto un capillare lavoro di promozione turistica del territorio, con grande attenzione agli eventi, agli aspetti culturali e a quelli paesaggistici, alla nascita di un brand Umbria, che oggi è conosciuta ovunque, con presenze da record e benefici per l’intero territorio regionale.”

Ha anche ribadito l’importante lavoro fatto sull’aeroporto e le  altre infrastrutture per favorire anche lo sviluppo turistico, togliendo l’Umbria dall’isolamento.

A questo proposito, rispetto alla necessità di far tornare i centri storici a vivere, la presidente uscente ha aggiunto che compito della Regione è quello di creare le condizioni abilitanti affinché i comuni operino in tal senso, attraverso per esempio il turismo, gli eventi identitari della cultura e delle tradizioni di un territorio, gli stessi distretti del commercio. Ma ha anche ricordato che lo spopolamento dei borghi e dei centri storici è un problema che viene da lontano e che in passato non è mai stato affrontato. 

Sul tema del sistema sanitario e welfare ha ricordato il sostegno dato alle famiglie con la nuova legge recentemente approvata, che ha stanziato 30 milioni di euro a questo scopo, rendendo strutturale tale supporto.

Sulla sanità ha precisato che il Covid ha messo in evidenza tutte le criticità del vecchio sistema sanitario umbro e la mancanza di una sanità territoriale che adesso si sta invece costruendo, integrando strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali.

“Quando siamo arrivati, nel 2019, abbiamo trovato una sanità commissariata, in cui i concorsi erano bloccati e le liste di attesa erano il doppio di quelle che abbiamo adesso. Abbiamo ripreso a fare i concorsi e a realizzare ospedali di cui in passato si era solo parlato senza che vi fosse un reale stanziamento di fondi, come quello di Narni Amelia o di Terni.”

Sul tema della gestione dei rifiuti ha, quindi, spiegato che l’alternativa al termovalorizzatore sono le discariche, vera e propria bomba ecologica, che comporterebbe peraltro un aggravio dei costi per i cittadini. “Dobbiamo fare in modo -ha detto- che la chiusura del ciclo dei rifiuti sia un valore non aggravio per i cittadini, che sia sostenibile anche dal punto di vista economico.”

Ha anche ricordato che per il CSS combustibile l’Umbria era rimasta l’unica regione a non averlo mai autorizzato, e che la legge al riguardo l’ha approvata  la sua giunta.

Altro tema toccato nel confronto quello della semplificazione della pubblica amministrazione che la giunta uscente ha già avviato attraverso diversi strumenti, come il progetto per la piattaforma suape regionale, con l’obiettivo di farvi convergere tutti i comuni dell’Umbria per far si che chi investe sul territorio regionale lavori con un’interfaccia unica sul territorio. Ha anche avviato un disegno di legge sulla semplificazione condiviso con le associazioni di categoria, realizzato app come Umbriafacile, che integra servizi alle imprese e ai cittadini con un’unica piattaforma e ha previsto misure specifiche a questo proposito anche nei bandi per le imprese. Il percorso è, dunque, già stato avviato e va portato avanti.

Lo stesso anche per quanto riguarda le infrastrutture, di cui ha ricordato l’importanza per lo sviluppo complessivo della regione e su cui si deve continuare a lavorare per il futuro dell’Umbria.

Infine, sul tema delle risorse e della pressione fiscale ha spiegato che l’obiettivo della giunta è da sempre stato quello di non aumentare la pressione fiscale, che peraltro nella regione  è più bassa della media nazionale del 10%, ma di reperire le risorse grazie, da un lato, al costante e proficuo dialogo con l’Europa, che ha permesso di portare a casa risorse importanti come mai prima, e dall’altro, mettendo in atto un’attenta azione di spending review.

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