Convenzione con istituti scolastici per i tirocini formativi alternanza scuola-lavoro.  Claudio Baldelli: “L’inclusività è accogliere le persone speciali senza giudicare”

Perugia, 2 dicembre 2024 – “Quando facciamo Pet therapy con le persone in generale e in particolare con chi ha problemi cognitivi, a noi non interessa la malattia, ma ci preoccupiamo di accogliere le loro esigenze. E l’asino, noto per la sua pazienza, il passo lento e la personalità affettuosa, è un animale che riesce a creare un ambiente rassicurante per le persone speciali.

Oltre al fatto, non trascurabile, che inclusività vuol dire accogliere senza giudicare”. Lo sostiene Claudio Baldelli, esperto in Interventi assisiti con gli asini e titolare insieme alla moglie, Eleonora Fabbroni, del primo centro regionale di Pet therapy, fattoria Baldo & Riccia di Perugia. Protagonista assoluto della fattoria è sicuramente l’asino, che grazie alla sua empatia, lo rende adatto alle attività terapeutiche, favorendo miglioramenti nella socializzazione, nell’autostima e nelle abilità cognitive delle persone coinvolte.

E, proprio negli interventi assistiti con gli animali, l’asino diventa una presenza che non provoca ansia e stimola la curiosità. Ideale, quindi, per un percorso di stimolazione sensoriale. Come sta accadendo per Diego di 36 anni e Francesco di 7 anni, entrambi con ritardo cognitivo. E a sottolineare come il contatto con questo animale abbia influito positivamente sui propri figli sono Sara e Giuseppe, genitori di Diego, e Noemi, mamma di Francesco.

“Nostro figlio, anche sordo protesizzato, è molto diffidente – raccontano Sara e Giuseppe –, ma ama molto gli animali. E da quando ha iniziato le sedute torna a casa sempre felice. In questi anni Diego, ragazzo atletico e totalmente indipendente, ha avuto tante esperienze, ma fino a ora non era riuscito a trovare un contesto in cui stesse davvero bene, come invece è avvenuto in questo centro”.

“La nostra prima esperienza è stata con il ‘Sabato del contadino’ – racconta Noemi –, mattinata dedicata ai bambini e al contatto con la natura e gli animali. Da quel momento poi mio figlio ha cominciato a frequentare i campus estivi e quelli invernali. E nonostante le difficoltà che ha e il fatto che parli poco non è mai stato un problema, come purtroppo accade spesso. Qui, invece, vengono comprese le sue necessità e questo per un genitore di un bambino con esigenze speciali è molto importante, perché ti senti meno solo e soprattutto il bambino si sente accolto”.

L’interazione con l’asino ha, infatti, effetti benefici sul piano emotivo e sociale, essendo un animale che tende a stabilire un legame con l’individuo con cui entra in contatto. E per una persona con ritardi cognitivi, questo tipo di relazione può favorire il rafforzamento della fiducia, migliorare l’autocontrollo e la gestione delle emozioni.

“Prendersi cura dell’asino o accompagnarlo durante una passeggiata – spiega ancora Baldelli –, può favorire la coordinazione motoria e migliorare l’orientamento spazio-temporale. Queste esperienze sono un’occasione di apprendimento e anche di rinforzo positivo, perché così si aumenta la fiducia in sé stessi”.

Il centro regionale ha stipulato anche delle convenzioni con alcuni istituti scolastici per i tirocini formativi alternanza scuola-lavoro rivolti agli studenti. Fra le varie attività che svolgono i ragazzi, spesso ‘speciali’, c’è anche quella con l’asino, oltre che con il coniglio, il cane e il gatto.

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