di GILBERTO SCALABRINI

Perugia, 1 genn. 2025 – Capodanno, la festa di tutti… o quasi. In Umbria, come altrove, la notte più attesa dell’anno si è trasformata in un’esplosione di contraddizioni.

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Nonostante i divieti imposti da numerosi sindaci e gli appelli a un inizio più green per il nuovo anno, i botti hanno illuminato il cielo di tutte le città, mentre cassonetti e incendi improvvisati hanno dato da fare ai Vigili del Fuoco.

Dove sono finiti gli ecologisti di ferro? Quei ferventi sostenitori dell’ambiente, pronti a fare crociate contro l’inquinamento, sembrano dimenticare tutto davanti a una scatola di petardi.

Polveri sottili? Animali terrorizzati? “Faremo i bravi” avevano detto tutti. E invece…

Purtroppo, come da copione, non sono mancati i feriti, tra cui un caso grave a Pierantonio di Umbertide. Ma è davvero necessario “sparare” ogni anno questa nube di polvere nera, mettendo a rischio vite e ambiente?

Il paradosso non finisce qui: i botti sono spuntati anche nelle mani di chi vive con sussidi, dimostrando che, almeno per una notte, non esistono priorità più forti del bisogno di stupire e… fare rumore.

Forse, l’anno prossimo, si potrebbe salutare il nuovo anno con luci, musica e abbracci, lasciando il cielo libero e gli animali in pace. Sarà chiedere troppo?

Ditemi se ho torto o ragione!

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