Perugia, 10 gennaio 2025 – Così in una nota la segretaria generale della UilP dell’Umbria, Elisa Leonardi: “Il 2025 sarà un annus horribilis per chi andrà in pensione, scontando un reddito già basso e sotto la media nazionale, e che ora dovrà fare i conti anche con l’aggiornamento al ribasso del coefficiente di trasformazione del montante contributivo. Il tutto porterà ad un calo del 2 per cento, da innestare su una retribuzione già più bassa della media nazionale.

Il taglio del coefficiente, passato da 5,723 a 5,608 non è una decisione politica ma una questione tecnica, che comunque penalizza e penalizzerà chi andrà in pensione con un regime totalmente contributivo. Il tema è che tale numero, che determina l’ammontare dell’assegno pensionistico, è quello con cui va moltiplicato l’ammontare contributivo e che restituisce la cifra generale. I

l taglio viene fatto, gradualmente, per l’allungamento dell’aspettativa di vita. Se consideriamo dunque che le pensioni umbre sono di media 100 euro più basse della media nazionale, per i neo pensionati medi la penalizzazione ulteriore sarebbe di 1.250 euro in un anno: una stangata pesante, alla quale si aggiunge l’aumento delle bollette. Una situazione, dunque, contro la quale chiediamo interventi delle Istituzioni nazionali e locali, perché troppo spesso gli anziani restano fuori dall’agenda delle priorità”.

 

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