Foligno, 3 feb. 2025 – Una discussione accesa, un’aggressione violenta e, infine, la minaccia con un’arma: è questa la sequenza di eventi che ha scosso la tranquilla periferia sud di Foligno lo scorso 27 gennaio.

Protagonisti della vicenda sono una donna di 36 anni di origine tunisina, da vent’anni residente nella città umbra, e un anziano farmacista, il quale, secondo l’accusa, avrebbe reagito in modo spropositato per un motivo banale: il parcheggio di una bicicletta elettrica.

Il racconto della vittima: “Mi ha strappato il velo e colpito”

La donna si era recata in farmacia per acquistare medicinali per la figlia diabetica. Aveva lasciato la sua bici appoggiata al contenitore dei farmaci scaduti, una scelta che, stando alla sua testimonianza, avrebbe scatenato l’ira del farmacista.

L’uomo l’avrebbe dapprima insultata con epiteti razzisti, poi sarebbe passato ai fatti: le avrebbe strappato il chador, schiaffeggiandola e colpendola con un pugno al volto. Non solo: la vittima racconta di aver ricevuto calci alle gambe e al grembo, il tutto sotto gli occhi increduli di alcuni presenti.

Le violenze si sarebbero interrotte solo grazie all’intervento di un altro farmacista, presumibilmente il figlio dell’aggressore. La donna, sotto shock e con evidenti ferite, si è recata al pronto soccorso, dove i medici le hanno assegnato una prognosi di otto giorni. Nel frattempo, però, la vicenda aveva già preso una piega ancora più inquietante.

L’arrivo del marito e la pistola puntata

Appena saputo dell’aggressione, il marito della donna, un cittadino egiziano titolare di un autolavaggio a Foligno, si è recato in farmacia per chiedere spiegazioni. Ma il confronto ha preso una svolta inaspettata e pericolosa: secondo quanto riferito dal legale della famiglia, Pietro Gigliotti, il farmacista, dal giardino di casa sua – separato dalla farmacia da una recinzione – avrebbe impugnato una pistola e l’avrebbe puntata contro l’uomo. Resta ora da chiarire se si trattasse di un’arma vera, di una scacciacani o di un giocattolo.

La querela e l’ombra della discriminazione razziale

L’avvocato della trentaseienne ha annunciato battaglia legale: “Presenteremo querela in Procura, chiedendo che venga valutata anche l’aggravante della discriminazione razziale”. A sostegno della denuncia, la donna avrebbe anche un video delle fasi finali dell’aggressione, già consegnato ai Carabinieri.

L’episodio ha scosso profondamente la comunità folignate, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sulle tensioni sociali latenti. Ora spetterà alla magistratura fare luce su una vicenda che, da un banale litigio, si è trasformata in un caso di cronaca nera carico di violenza e paura.

 

(273)

Share Button