In occasione della ricorrenza della deportazione dal Folignate. “Luogo dal forte impatto emotivo e dalla grande valenza educativa”

Colfiorito (Foligno – Pg), 6 febbraio ‘25 – Nella settimana in cui si celebra la “Giornata della memoria della deportazione nazi-fascista dal folignate” (il 3 febbraio), il vicepresidente della Provincia di Perugia Sandro Pasquali ha fatto visita al “Memoriale del campo di concentramento di Colfiorito – Centro Studi dell’internamento e della deportazione Olga Lucchi“.

“Un luogo che – come dichiarato dallo stesso Pasquali – nella sua essenzialità ha un forte impatto emotivo e una grande valenza didattico-educativa”.

La Provincia di Perugia, insieme a Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, il liceo Frezzi – Beata Angela, Aned Umbria e Aned nazionale, è tra i soci fondatori de L’Officina della memoria, il soggetto che gestisce lo stesso Memoriale.

Ad accogliere il vicepresidente nella sua visita di lunedì scorso è stata la presidente dell’Officina della Memoria, Rita Zampolini che ha spiegato come l’idea del Memoriale realizzato presso le cosiddette “Casermette” di Colfiorito e inaugurato esattamente un anno fa, nasca da lontano.

Questo ‘Campo’ fu uno snodo importante nel sistema concentrazionario realizzato dal regime fascista.

Dapprima Colonia di Confino dove nel ’39 vennero spediti i primi sette confinati politici albanesi, quello che originariamente era un poligono di tiro venne utilizzato dal 1940 al 1943 come campo di concentramento (il Campo numero 64) dove internare elementi pericolosi o sospetti dal punto di vista militare e politico.

Il lavoro di riscoperta e conoscenza di questo luogo dell’orrore fu avviato già dal 1995, ed è stato perseguito negli anni da diversi studiosi e volontari. La progettazione del memoriale è avvenuta nel 2013, ma la sua realizzazione è iniziata solo a partire da settembre 2021, grazie ad una bando Gal e col rinnovato assetto de “L’Officina“. Fino ad arrivare alla sua inaugurazione lo scorso anno.

Non un museo, perché in esso non sono contenuti reperti, ma un memoriale che vuole essere un “monito contro l’indifferenza, un richiamo alla vigilanza nei confronti delle ingiustizie e un promemoria dell’importanza di difendere i valori di dignità umana, tolleranza e pace”.

“Dietro questo memoriale – ha sostenuto Pasquali – vi è un importante lavoro di ricerca e ricostruzione storica anche attraverso il prezioso coinvolgimento della popolazione locale. Questo lavoro va ulteriormente valorizzato, incentivando le visite soprattutto delle scuole e dei giovani, perché abbiamo il dovere di non dimenticare”.

Nella stessa giornata il vicepresidente ha colto l’occasione per visitare anche il contiguo Museo naturalistico del Parco di Colfiorito.

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