
Servizio a cura di GILBERTO SCALABRINI
Foligno, 4 marzo 2025 – «Nulla di preoccupante, rientra nella norma. L’ipocentro è stato superficiale, a 10 km di profondità. Ora dobbiamo attenderci qualche scossa di assestamento».
A rassicurare la popolazione è il geologo Michele Arcaleni (nella foto) del Centro sismologico “Bina” di Perugia. Il direttore, padre Martino Siciliani, non ha potuto rilasciare dichiarazioni a causa di problemi di salute, affidando ad Arcaleni il compito di informare la stampa.

La scossa, avvenuta alle 1:55, è stata avvertita distintamente, soprattutto nelle zone più vicine all’epicentro, ovvero nella zona della frazione di Corvia e in tutto il centro storico di Foligno che dista a due chilometri. Sui social si sono moltiplicate le segnalazioni di cittadini che raccontano di un leggero vento seguito da un boato, pochi attimi prima del sisma.
L’accelerometro posizionato presso il Centro regionale di protezione civile ha indicato una accelerazione al suolo (PGA ) di 127,21, la massima registrata dai sensori nella zona, infatti risultano valori dimezzati negli altri strumenti prossimi all’epicentro.
Nel corso delle ore successive non si sono verificate repliche.vLa Protezione Civile Regionale si è immediatamente attivata, potenziando il personale di sala operativa, al fine sia di rispondere alle richieste di informazioni di cittadini spaventati dall’evento, sia per prendere contatti con le altre strutture operative di protezione civile e comuni interessati. Una decina le chiamate pervenute da privati ma nessuna per segnalare danneggiamenti.
Non sono stati aperti i Centri Operativi Comunali. La Protezione Civile Regionale è a disposizione per supportare i Comuni, a cui i cittadini devo segnalare eventuali necessità. Per eventuali chiamate di emergenza si ricorda che va contattato il numero unico di soccorso ( 112 ).
Si possono seguire aggiornamenti nella pagina Facebook del Centro Regionale di Protezione Civile raggiungibile con il seguente link https://www.facebook.com/share/1Eai44epQu/
A scopo precauzionale, oggi tutte le scuole sono restate chiuse per consentire le verifiche tecniche sugli edifici. Il provvedimento riguarda anche i comuni di Spello, Trevi e Montefalco, sebbene non si registrino al momento danni significativi. Chiuse a Foligno anche tutte le palestre comunali, del Palapaternesi nonché dei servizi educativi destinati alla prima infanzia, sia di gestione comunale che privati autorizzati, del territorio.
Forse il sindaco di Foligno prolungherà la chiusura delle scuole anche domani.
Il ricordo del 1997: quando la terra tremò per mesi
A Foligno, il pensiero corre inevitabilmente al terremoto del 1997, quando uno sciame sismico di oltre 11mila scosse tenne in apprensione l’Umbria e le Marche per mesi fino ad aprile del 1998. Ma la ferita più profonda fu inferta il 14 ottobre, alle 17:15, quando un boato scosse la città e la terra vibrò con una potenza pari all’VIII grado della scala Mercalli.
Quel giorno, nella centralissima piazza della Repubblica, si stavano svolgendo lavori di messa in sicurezza sulla torre campanaria. Tre vigili del fuoco del gruppo Saf (speleo-alpino-fluviale) erano sospesi a 50 metri di altezza, agganciati a una gru. Il loro compito: fissare un merlo ghibellino pericolante dopo che gli altri due erano capitolati a terra.
Poi, la scossa. Tredici interminabili secondi, preceduti dal sinistro boato del gas Radon. La torre campanaria, simbolo della città, si sbriciolò sotto gli occhi attoniti dei presenti. Con lei, precipitò nel vuoto anche la sua campana medievale, che per secoli aveva scandito il tempo.
Oggi, fortunatamente, la situazione è ben diversa. Il sisma della notte scorsa non desta allarme. Ma, per molti, il ricordo di quei giorni rimangono indelebile, perchè scolpiti nella memoria di chi c’era.
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