Perugia, 4 marzo 2025 -Nei giorni scorsi, questo Ufficio ha emesso un provvedimento di dissequestro e la contestuale restituzione all’avente diritto della somma di 54.000 euro – in precedenza sottoposta a sequestro – poiché risultata il provento di una frode informatica, effettuata attraverso un particolare tipo di attacco informatico denominato “B.E.C.”, acronimo di Business Email Compromise (compromissione di caselle di posta elettronica aziendali).

Attraverso tale tipologia di attacco, infatti, alcuni soggetti dediti alla commissione di reati informatici riescono ad inserirsi tra le comunicazioni di posta elettronica di due aziende, al fine di intercettarne i messaggi ed i relativi contenuti, per poi usare le “informazioni” acquisite per trarne profitto.

Nello specifico, l’attività di indagine ha avuto origine da una denuncia presentata presso il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni Umbria da un soggetto titolare di una concessionaria il quale, dopo aver ricevuto una fattura relativa all’acquisto di un veicolo, ha pagato la somma di 54.000 euro effettuando un bonifico sull’iban indicato nella fattura. Il rivenditore, però, era del tutto ignaro che ignoti, dopo essersi “introdotti” nelle caselle di posta elettronica in comunicazione e averne intercettato i messaggi, avevano modificato la fattura destinata all’acquirente, indicando nella stessa un codice iban relativo ad un conto nella loro disponibilità, e dove sono stati poi accreditati i 54.000 euro pagati.

La vittima, accortasi del raggiro, ha immediatamente chiesto aiuto alla Polizia Postale denunciando quanto accaduto; le successive attività di indagine effettuate dal personale del C.O.S.C. Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Umbria hanno permesso di individuare il conto corrente dove gli ignoti soggetti avevano fatto accreditare l’ingente somma e, una volta accertato che la stessa era ancora giacente, di sequestrare l’intero importo.

Dell’episodio e delle prime risultanze di indagine veniva immediatamente informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia che dopo aver convalidato il sequestro, disponeva la restituzione del denaro a favore della vittima.

Sono tutt’ora in corso gli approfondimenti investigativi sul titolare del conto corrente individuato dalla Polizia sul quale è stata accreditata la somma che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica.

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