
Per la regia di Sandro Mabellini. Lo spettacolo domenica 23 marzo ore 18 – Teatro dell’Accademia
Tuoro sul Trasimeno, 18 marzo 2025 – La Stagione 24/25 del Teatro dell’Accademia di Tuoro sul Trasimeno, organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria, prosegue domenica 23 marzo alle 18 con Non eravamo aquile di Massimo Gagliano e Stefano Baffetti, per la regia Sandro Mabellini, con Stefano Baffetti e Francesca Caprai; violoncello e voce di Minna Pehkonen.
Raccontare la guerra può assumere forme retoriche, scontate, quasi banali. La sua drammaticità e il suo orrore parlano da soli. Non eravamo aquile narra un episodio, uno dei tanti in cinque anni di guerra mondiale, un bombardamento, poco più di 100 bombe fra gli oltre 4 milioni cadute dal cielo durante tutta la guerra, una quarantina di poveri cristi morti fra gli oltre tre milioni che il Moloch guerra ha fagocitato…che vuoi che sia.
Lo spettacolo è la riduzione scenica, narrata da più punti di vista, del bombardamento alleato di Passignano sul Trasimeno, avvenuto il 16 maggio 1944. Quel giorno era una bella giornata al Trasimeno, quando il sole venne oscurato da una pioggia di bombe. Sotto le macerie morirono più di quaranta persone, tutte civili, la maggior parte donne e bambini. L’ironia del destino fu che, nonostante il volume di fuoco, spropositato per la collocazione strategica di Passignano, l’obiettivo militare venne mancato.
“Con lo spettacolo Non eravamo Aquile abbiamo dato voce ad alcuni dei protagonisti di quella giornata, immaginari certo, ma non troppo… un intrecciarsi di sentimenti, paure, gioie, insicurezze…in una bella giornata primaverile con la voglia, per tutti, di pace e normalità. – spiegano gli autori – La narrazione è semplice: sullo scarno palcoscenico si confrontano due voci, una maschile e una femminile. L’attrice interpreta un personaggio di fantasia, surreale e grottesco, immerso in un flusso di coscienza, la cui identità verrà rivelata soltanto nel finale.
Questo personaggio, dichiaratamente anziano e poco istruito, dimesso e innocuo, accompagna lo spettatore all’interno di un’intima spirale di vissuti emotivi e quotidiani, che di sfuggita sembrano far riferimento ad un evento, il quale però viene soltanto sfiorato ed evocato.
Il profilo del personaggio si definirà raccogliendo gli elementi che lui stesso consegnerà allo spettatore durante la narrazione, fino al tragico disvelamento finale dell’identità. Il flusso di coscienza dell’attrice è interrotto dagli interventi dell’attore, che interpreta quattro personaggi: un pescatore, un pilota americano, un soldato tedesco ed un bambino. Tutti questi personaggi, di fantasia ma assolutamente verosimili, raccontano l’evento dal loro ipotetico punto di vista.
Il pescatore, strappato violentemente dalla sua quotidianità, assiste inerme dal lago alla distruzione del paese e della sua vita. Il pilota americano che, eseguita la missione, viene investito dal dubbio e dal rimorso avendo assistito, seppur dall’alto, a quell’inutile massacro.
Il giovane soldato tedesco, disorientato perché precipitato in una guerra che non voleva, in un paese dove ha familiarizzato con la popolazione locale, e che vivrà l’evento vestendo, suo malgrado, i panni del soccorritore. Un bambino, che nel recuperare bambini più piccoli intenti a giocare per il paese, tenterà disperatamente di salvare loro e la sorellina più piccola. Il tessuto narrativo viene cucito sapientemente dalla struggente voce del violoncello, talvolta strumento musicale e talvolta onomatopea narrante.”
Info e biglietti
È possibile prenotare telefonicamente al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20.
Acquisto online sul sito www.teatrostabile.umbria.it
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