«Le spiegazioni fornite da Proietti non sono convincenti», ha dichiarato il coordinamento dei sindaci di centrodestra. «Aumentare le tasse basandosi su dati non confermati e non ufficiali è una scelta sbagliata»

Perugia, 27 marzo 2025 – Il disavanzo della sanità regionale non sarebbe di 90 milioni di euro, come inizialmente stimato, ma potrebbe scendere fino a 34 milioni, considerando alcune voci di bilancio.

La Presidente della Regione, Stefania Proietti

Questo è quanto emerge dall’ormai celebre relazione sulle «prime evidenze» fornite dalla società KPMG sui conti della sanità umbra. Un documento promesso mercoledì dalla Regione, ma mai reso pubblico, che è stato al centro della conferenza stampa indetta giovedì da tutti i consiglieri di opposizione.

Secondo una pagina fornita dalle opposizioni e relativa al «contesto di riferimento», KPMG conferma che il punto di partenza del deficit è effettivamente 90 milioni di euro a fine 2024. Tuttavia, considerando i 22,8 milioni del payback farmaceutico (meccanismo che impone alle aziende farmaceutiche di restituire parte dei ricavi quando la spesa per i farmaci supera una soglia prestabilita) e i 33,1 milioni di premialità, il buco si ridurrebbe a 34 milioni. Si tratta di cifre che, fino ad ora, Palazzo Donini non aveva mai ufficializzato.

Sul fronte del payback permangono alcune incertezze, ma secondo l’ex presidente Donatella Tesei esistono altri 48 milioni derivanti dal payback per i dispositivi medici che potrebbero addirittura ribaltare il risultato, portando il bilancio in attivo.

«L’Umbria si salva solo in un modo: con le loro dimissioni, visto che hanno consapevolmente detto il falso», ha attaccato Tesei riferendosi alle parole della Presidente Stefania Proietti. «Il bilancio 2024 si può chiudere in equilibrio, con un avanzo di 14 milioni di euro. Non c’è alcun rischio di diffide, commissariamenti e tantomeno bisogno di una manovra fiscale da 322 milioni».

Le opposizioni sono pronte a rivolgersi al prefetto per ottenere accesso agli atti e chiedere vigilanza sulla gestione della vicenda. «Nella conferenza stampa di ieri – hanno incalzato le minoranze – sono state fornite informazioni false, pur essendo in possesso dei dati corretti. Per questo motivo chiediamo le dimissioni della giunta».

Secondo Tesei e gli altri consiglieri di opposizione, non servirebbe alcuna manovra «lacrime e sangue», in quanto non ci sarebbero i presupposti per un commissariamento o per un piano di rientro. «Ieri – ha aggiunto l’ex presidente – si è addirittura tentato di scaricare le responsabilità sui dipendenti. Noi continueremo la nostra battaglia, perché abbiamo sempre rispettato le regole e il nostro unico interesse è quello dei cittadini umbri».

Nel frattempo, la Terza Commissione ha deciso all’unanimità di convocare in audizione i rappresentanti della KPMG, oltre alla presidente Proietti e ai direttori regionali di bilancio e sanità. Giovedì mattina, Proietti ha poi incontrato i sindaci umbri in una call per discutere della manovra fiscale.

«Nel corso dell’incontro – si legge in una nota di Palazzo Donini – ogni sindaco ha potuto esprimere la propria posizione, porre quesiti e avanzare osservazioni sulla manovra». Tra le richieste avanzate, spicca quella di tutelare al massimo la fascia di reddito tra i 15mila e i 28mila euro, che include una vasta porzione dei contribuenti umbri, e di garantire la rendicontazione delle risorse aggiuntive.

A conclusione del confronto, la giunta si è impegnata a istituire un «tavolo permanente di confronto» e ad accelerare sulla definizione del nuovo Piano sanitario, rimasto in sospeso per via delle divisioni interne al centrodestra.

Sul fronte politico, i sindaci di centrodestra hanno annunciato una manifestazione il primo aprile alle 16:30 davanti alla sede del consiglio regionale.

«Le spiegazioni fornite da Proietti non sono convincenti», ha dichiarato il coordinamento dei sindaci di centrodestra. «Aumentare le tasse basandosi su dati non confermati e non ufficiali è una scelta sbagliata, che peserà su famiglie e imprese».

Anche le associazioni dei consumatori hanno chiesto un confronto urgente con la Regione sugli aumenti di Irpef, Irap e bollo auto. «Questi incrementi – denunciano – si aggiungono ad altre tariffe già previste in diversi settori, senza alcun confronto con i cittadini e le parti sociali».

 

 

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