
Oltre a cibo, batterie per auto per produrre energia elettrica anche un bastone con all’estremità un fondo di bottiglia utilizzato per lo scambio di denaro e stupefacenti a distanza, senza la necessità per i “pusher” di uscire dalla fitta vegetazione
Spoleto, 12 aprile 2025 – Nella giornata di ieri, l’Arma dei Carabinieri ha avviato un’importante operazione di controllo in un’area boschiva periferica del comune di Spoleto, situata nella zona impervia di Valle San Martino, a circa 20 km dal centro storico.
L’attività, che ha visto un dispiegamento straordinario di forze, ha avuto come obiettivo quello di ispezionare e liberare un’ampia zona, nota per essere saltuariamente occupata da persone dedite ad attività illecite.
Il servizio straordinario è stato coordinato dalla Compagnia Carabinieri di Spoleto, con il supporto specializzato del Nucleo Forestale Carabinieri di Spoleto, che ha garantito il rispetto della biodiversità e la protezione dell’ambiente. Tale attività si inserisce in una serie di operazioni di controllo del territorio che sono state intensificate in seguito a episodi criminali verificatisi nei mesi precedenti proprio in quella zona.
Il servizio ha visto impiegate ben 25 unità, tra cui i militari del Nucleo Cinofili di Pesaro, con cani antidroga altamente addestrati al contrasto dello spaccio, nello specifico “Kevin” (pastore tedesco) e “One” (pastore belga malinois) nonché l’impiego dell’elicottero del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti- 16° NEC per la copertura aerea.
Gli uomini dell’Arma hanno rastrellato una superficie di fitta vegetazione, dove sono stati rinvenuti e smantellati tre bivacchi improvvisati, abbandonati da poco tempo, tanto che sono state ritrovate testimonianze che provano la presenza abituale di persone che avevano utilizzato la zona come rifugio temporaneo fino a pochissimi giorni prima, in mezzo ad un alto indice di degrado e sporcizia, arrecando anche notevoli danni alla vegetazione.
Durante l’attività, sono stati trovate provviste di cibo, batterie per auto destinate a produrre energia elettrica, attrezzi vari e persino un arnese artigianale costituito da un bastone con all’estremità un fondo di bottiglia che veniva utilizzato per lo scambio di denaro e stupefacenti a distanza, senza la necessità per i “pusher” di uscire dalla fitta vegetazione.
L’intervento, oltre a restituire alla comunità la gestione dell’area, si inserisce in una strategia di prevenzione mirata a contrastare fenomeni di occupazione abusiva di terreni boschivi e a tutelare l’ambiente e si conferma come una parte integrante delle azioni di prevenzione e protezione messe in atto dall’Arma dei Carabinieri nell’area, che proseguiranno anche nei mesi a venire.
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